I like bananas! Bananas are good!, One-shot a rating ROSSO AU

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Drums_from_Mars
view post Posted on 9/5/2012, 12:51





Eccomi qui con una FarrelLeto :3 rigorosamente una one-shot e PWP (perché non penso ad altro,pervertita del cavolo! è.é) c: ed è AU. Spero che quest’obrobrio vi piaccia ^-^ Enjoy!
P.S. L’ispirazione mi è venuta osservando un mio compagno di classe che a scuola si porta sempre da mangiare una banana,tenuta al sicuro nel suo PORTA BANANE (e non sto scherzando :’D). Il titolo è una citazione presa da Doctor Who *u*



Colin Farrell solitamente era un ragazzo piuttosto calmo,capace di reprimere i propri istinti e di sapersi controllare.

Poteva succedere che agisse d’impulso,senza pensare,ma solo se provocato da qualcosa.

O,per meglio dire,da qualcuno.

E quel qualcuno era quasi sempre un certo Jared Leto,che si divertiva ad istigarlo in qualunque momento,anche a scuola,durante le lezioni.

Il compagno aveva infatti l’incredibile capacità di farlo eccitare anche solo con una semplice parola,uno sguardo o un gesto;che lo facesse apposta o no,non aveva importanza,ci riusciva comunque.

Anzi,probabilmente quel ragazzo sarebbe stato capace di far arrapare anche gli alberi: con i suo grandi occhi blu,le sue labbra rosee a bocciolo,il suo fisico magro e i suoi fianchi morbidi…

Certo,anche Colin era molto affascinante: occhi scuri e penetranti,alto,fisico abbastanza muscoloso e quella sua aria da bad boy irlandese che faceva impazzire le ragazze.

Peccato solo che a lui le ragazze non interessassero più da quando l’americano era entrato nella sua vita.

Quella mattina Jared lo aveva osservato per tutto il tempo in modo più malizioso e provocante del solito,tanto che Colin si era chiesto cosa diavolo stesse architettando; alla fine,durante la ricreazione,il compagno aveva semplicemente tirato fuori una banana.

Dopodichè aveva iniziato a sbucciarla molto lentamente e aveva ripreso a guardarlo intensamente.

Snervante. Molto snervante.

Chiunque direbbe: Che c’è di strano in un ragazzo che si porta a scuola una banana e la sbuccia?.

Assolutamente niente,sarebbe la risposta.

Però Jared Leto non è un semplice ‘ragazzo’ ed una banana in mano sua è tutt’altro che normale.

Colin aveva provato ad ignorarlo (cosa non molto semplice,dato che il compagno era nel banco a fianco) ma,suo malgrado,si era ritrovato con un’alquanto vistosa ed imbarazzante erezione in mezzo alle gambe.

Dopo che tutti gli altri alunni della classe se ne furono andati e dopo aver mormorato un’imprecazione,l’irlandese cercò di prendere un respiro profondo e appoggiò la testa sul banco.

Erano soli,adesso: Jared normalmente non usciva quasi mai dall’aula e,anche se Colin di solito andava sempre in giro per i corridoi ad incontrare qualche suo amico,chiaramente quel giorno non potè farlo.

Dannata erezione. Dannata banana. Dannato Leto.

-Tutto,apposto,Farrell?- Jared aveva usato un tono di finta preoccupazione misto a del sarcasmo e a della malizia.

Colin sollevò il viso e si girò per guardare il compagno.

Grosso errore: si era voltato proprio nell’esatto istante in cui quel bastardo stava mordendo con lascivia il frutto,gustandoselo,tra l’altro.

L’irlandese deglutì,maledicendosi mentalmente per aver alzato lo sguardo dal banco e maledicendo di nuovo l’amico.

A rendere ancora più difficile il mantenimento dell’autocontrollo,nella sua testa si formò una serie di pensieri non molto casti riguardanti loro due.

-Piantala- ringhiò,forse più a se stesso.

-Di fare cosa,scusa?- l'americano aveva assunto un’aria innocente,a cui non avrebbe creduto neanche un bambino di due anni.

-Di comportarti così! Tu giochi con il fuoco,Leto.-

-Ma che dici? Sto semplicemente mangiando una banana.- Jared diede un altro morso al frutto,guardandolo dritto negli occhi.

Ma quanto era grossa quella dannata banana per durare così a lungo?

Oddio,che cosa mi viene da pensare anche a me?

Tutta colpa di quel maledetto Leto se ormai aveva anche lui il cervello deviato.

Fortunatamente,suonò la campanella,segnalando la fine della ricreazione.

Colin potè tirare un sospiro di sollievo: quella lunga tortura era finalmente terminata.

Se fossero andati avanti ancora un po’,pensò,non sarebbe stato più consapevole delle proprie azioni.

Ma se pensava che tutto fosse già risolto,si sbagliava di grosso.

Oh,eccome se si sbagliava.

Jared si alzò,probabilmente per andare a gettare nel cestino ciò che era rimasto del frutto.

Colin lo seguì con lo sguardo,commettendo il secondo errore più grosso della giornata: vide infatti l’altro piegarsi in avanti a (fingere di) raccogliere qualcosa dal pavimento e, ovviamente,gli ‘cadde l’occhio’ sul suo fondoschiena perfetto.

L’irlandese sentì dentro di se qualcosa fare ‘puff’ : era il suo autocontrollo che era appena esploso,lasciando il campo libero all’impulso e alla voglia di prendere l’americano e sbatterselo contro il primo banco libero.

Si alzò anche lui,pronto a fargliela pagare per tutte le sue torture. Intanto l’amico si era già tirato su e adesso i due erano uno di fronte all’altro,intenti lanciarsi sguardi di sfida.

-Ti diverte proprio provocarmi in questo modo,non è vero?- la voce di Colin era bassa ed anche un po' rabbiosa,ma sorrideva malefico.

Brutto segno.

Jared sapeva cosa significasse tutto ciò e si sentì compiaciuto del proprio operato,anche se continuò a mantenere un’aria di noncuranza.

Prima che potesse rispondergli,però,entrarono in classe gli altri alunni,seguiti dal professore.

Le lezioni ripresero,ma Colin era ancora intenzionato a vendicarsi su Jared e aveva già molte idee che avrebbe sicuramente messo in pratica.

E certamente il fatto che il compagno continuasse a lanciargli sguardi maliziosi non aiutava affatto a farlo calmare.
Durante la seconda ora di lezione,Jared si alzò e chiese al professore di andare al bagno; prima di uscire guardò l’irlandese per un altro istante e lui capì subito le sue intenzioni: voleva che lo seguisse.

Sorrise.

Ma allora se le andava proprio a cercare,eh?

Colin aspettò cinque minuti e poi chiese anche lui se poteva andare in bagno.

-Sì,sì,va bene Farrell. E,già che ci sei,potresti chiamare Leto e dirgli di tornare in classe? E’ fuori da troppo tempo.-

-Forse sta male,professore.-

L’insegnante lo liquidò con un gesto della mano e gli disse di andare a controllare,così uscì dall’aula e si diresse a grandi passi verso i bagni.

Una volta entrato,però,non trovò nessuno.

Dove diavolo si era cacciato quel dannato Leto?

Aprì uno dei rubinetti del lavandino e si sciacquò il viso: aveva bisogno di calmarsi almeno un po’,altrimenti avrebbe perso completamente il controllo.

-Adesso mi segui anche al bagno,Farrell?- gli soffiò all’orecchio con voce melliflua Jared mentre gli cingeva i fianchi.

-Non farti strane idee,Leto. Sono venuto solo perché mi ha mandato il professore; voleva sapere se stai bene.- Non era una bugia,ma non era neppure l’esatta verità.

E questo lo sapevano benissimo entrambi.

-Oh,ma io sto benissimo.- L’americano cominciò a strusciarsi contro di lui come un gatto in calore,spostando una mano verso la cintura dei suoi jeans.

-Peccato non si possa dire lo stesso di te. Sbaglio?- continuò,abbassandogli i pantaloni e infilando direttamente la mano nei boxer.

Colin spalancò gli occhi e trattenne per un istante il respiro.

-Jared…- cantilenò,prendendo un respiro profondo.

Vedendo che questi lo ignorava bellamente, si voltò di scatto,lo afferrò per i fianchi e ribaltò le posizioni.

Si avventò sulle sue labbra,famelico,rabbioso e dannatamente eccitato: al diavolo l’autocontrollo,non avrebbe resistito un momento di più alle sue provocazioni.

Jared rispose subito al suo bacio,sorridendo vittorioso e gemendo leggermente quando lo sentì scendere a baciargli il collo.

-Forse è meglio se non lasci segni…la gente potrebbe parlare.-

-Ti scoperò così forte da farti implorare pietà due volte.Altro che segni.- fu l’ironica risposta dell’altro.

Voleva toglierli quel fottuto sorrisetto dalla faccia e ci sarebbe riuscito.

Gli slacciò i jeans e senza perdere altro tempo,gli tolse anche l’intimo.

-Non ho mai implorato pietà nella mia vita.- rispose Jared sollevando un sopracciglio e abbassando lo sguardo sull’erezione dell’irlandese.

-DUE VOLTE.-* Colin sorrise malizioso e,per sottolineare la sua affermazione,lo penetrò con un colpo secco,senza neanche prepararlo.

Tanto ci era abituato. **

Jared spalancò gli occhi e quasi urlò,sorpreso.

L’irlandese si affrettò a mettergli una mano sulla bocca.

-Shh…Non vorrai mica che ci senta tutta la scuola?- ghignò beffardo.

L’americano lo fissò intensamente,incitandolo ad andare avanti.

Colin cominciò a spingere,lentamente,facendo comunque attenzione a non fargli troppo male.

Dopo poco,i gemiti di entrambi divennero di puro piacere e le spinte si fecero più intense,rapide ed incalzanti.
Jared allungò una mano verso la propria erezione per darsi piacere,ma Colin lo fermò: voleva farlo lui.

Cominciò a massaggiare allo stesso ritmo delle sue spinte e lo condusse presto all’orgasmo. Anche l’irlandese venne,dopo qualche ultima spinta,sussurrando il nome del compagno.

Ansanti ma appagati,i due ragazzi cercarono di riprendere fiato in fretta,perché se fossero rimasti in quel bagno ancora a lungo,qualcuno sarebbe andato a cercarli.

Si rivestirono in fretta ma,prima che Jared uscisse,Colin lo fermò,prendendolo per il polso.
-Aspetta. Forse è meglio se vado prima io,così dico al prof. Che stai male. Altrimenti come la giustifichiamo la nostra lunga assenza?-

Sorrisero entrambi.

-D’accordo. Però..- Il sorriso di Jared assunse una più che evidente sfumatura di malizia.

-Cosa?-

-Beh…non mi pare che tu sia riuscito a farmi implorare pietà,giusto?-.

Il volto dell’irlandese si illuminò e anche lui sorrise sornione

-Oh,ma vedrai che avrò molte occasioni per fartelo fare. Soprattutto se continui a portarti le banane a scuola!-

-Ma a me piacciono le banane. Sono buone!-

-Non avevo dubbi.- e detto questo,Colin uscì di corsa dal bagno,evitando il pugno che Jared stava per tirargli.





*Questo dialogo è tratto da un episodio della seconda stagione di Sherlock (A Scandal in Belgravia). Ovviamente,ho apportato qualche piccola modifica per adattarlo alla..situazione ;)
**E dopo questa frase,posso anche fare le valigie e partire per la Polinesia,dove nessuno potrà mai più trovarmi :’D.
 
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